Quadro Statistico
Quadro statistico
La presenza di persone con ridotta mobilità in Italia
è estremamente importante considerare le diverse forme di svantaggi o difficoltà di movimento, tenendo conto del fatto che attualmente non esistono statistiche precise che possano dare indicazioni certe sui vari aspetti di un problema così complesso. Il numero delle persone anziane è in notevole aumento ed esse non sono, generalmente, considerate "handicappate", anche se spesso hanno delle sensibili limitazioni dovute al solo passare degli anni21. Altre difficoltà incontrano le persone cardiopatiche, con vari livelli di gravità. Esse si trovano spesso di fronte a diverse situazioni di svantaggio (percorsi in salita, scale, gradinate, etc.).Ancora più frequenti sono i disagi dovuti alle "banali", ma diffusissime artrosi e artriti. Non va neppure sottovalutato che molte patologie provocano delle disabilità "part-time"; ci sono giorni in cui ciascuno di noi è più o meno "abile" nel compiere determinati movimenti o particolari sforzi fisici. Anche l'obesità costituisce un notevole problema; infatti l'eccessivo peso crea molte difficoltà di movimento e situazioni di disagio in un territorio pieno di ostacoli e di spazi a volte troppo angusti. Tutti questi aspetti vanno tenuti ben presenti, perché moltiplicati per il numero notevole di persone che ne sono interessate, rendono il problema piuttosto rilevante e con ampie ricadute sociali22.
Secondo stime elaborate in sede di Comunità Europea23 le persone che hanno difficoltà, più o meno sensibili, nello spostarsi nell'ambito del tessuto urbano e più in generale del territorio, rappresentano una percentuale molto elevata, stimata in oltre il 20% della popolazione.
A fronte di questa variegata realtà esiste invece una tendenza frequente da parte di alcune persone, in particolare negli ambienti burocratici e nelle Pubbliche Amministrazioni, a considerare in modo schematico i problemi degli "handicappati" senza comprendere appieno il senso delle reali esigenze e conseguenti difficoltà24.
Esigenze ed aspettative delle persone con ridotta mobilità nei parchi nazionali
L'ottica strategica e politica che rappresenta l'orizzonte culturale entro il cui solco ci si colloca, già a partire dalla definizione di "utenza ampliata" fornita dalla U.E. nel 1993, è quella, da una parte, di un superamento di resistenze culturali e operative, dall'altra, di una crescita di coscienza etica e civile, che vanno nella direzione di una soggettività dei diritti di cittadinanza. Diritti pieni che, se per un verso sono ampiamente declamati e recitati, dall'altro non sono praticati e spesso non godono neanche di esigibilità. La prima e fondativa caratteristica, rintracciabile tra le esigenze e le aspettative dei soggetti definiti "deboli", è indubbiamente quella di un pieno ri-conoscimento della persona nella sua dignità, della ricchezza di ogni diversità.Volendo operare una ecologia linguistica, si vuole spingere in avanti un pensiero, una cultura che, negli stessi organismi mondiali di tutela e di orientamento politico e strategico, appare a volte eccessivamente schiacciata su una lettura organicistica e funzionale al "pensiero forte" dominante, che è quello di catalogare con schemi rigidi per separare, per immettervi poi una presunta opera salvifica o solutoria. Si intende invece tentare di aprire spazi mentali e culturali che consentano di riappropriarci di mappe interpretative, forse concettualmente più complesse, ma sicuramente più rispondenti alla complessità della stessa "società della conoscenza" e della "società liquida". In altri termini non si può correttamente parlare di aspettative e di esigenze, se si restringe il campo alla domanda e non lo si amplia a quello dei bisogni e dei diritti.
Il "pensiero forte" tende a ri-solvere fornendo prodotti-soluzioni, il "pensiero debole" tende invece a ri-conoscere fornendo un processo di accompagnamento-partecipazione.
Il quadro statistico di riferimento viene quindi assunto come macroscenario di fondo, da cui è possibile fare una lettura critica, una decodifica e scomposizione di dati che siano in grado di proferire nuovi linguaggi, nuova cultura diffusa, nuovi orizzonti del possibile. Le caratteristiche dei "visitatori deboli" di un'area parco deve quindi inizialmente e necessariamente ampliarsi ai possibili fruitori di un bene che è di tutti: è un diritto di tutti godere del ben-essere. L'orizzonte etico verso cui si tende e su cui si giocherà buona parte del futuro societario, è rappresentato dalla fruibilità e dalla conseguente esigibilità di diritto al più alto livello possibile e compatibile di qualità della vita.
Consideriamo senza dubbio "visitatori deboli" tutta quella fascia di popolazione che, avendo conoscenza di un bene-parco, decidono di fruirne ma, per svariate condizioni oggettive, non sono nelle condizioni di realizzare il loro intendimento. Consideriamo inoltre "visitatori deboli" tutta quella fascia di popolazione che può essere definita "potenziale": il mercato lavora non sui clienti acquisiti, ma sempre di più sul "potenzialmente acquisibile". Allora, non per seguire una rigida logica di mercato, ma per un lavoro di promozione culturale, ci sembra opportuno lavorare su questo "potenziale" soprattutto attraverso un'opera di informazione mirata e motivante. Informazione, anche qui non semplicemente affidata a ristretti circuiti di "nicchia", ma una informazione ampiamente "educativa".
Le esigenze e le opinioni dell'utenza debole quindi vanno anche qui lette con una duplice lente: la prima è sicuramente quella dell'esistente, che comprende le difficoltà incontrate, le migliorie auspicate, maggiore e migliore fruibilità; ma anche con una seconda lente che è quella più ampia di chi non è nelle condizioni di sapere, di conoscere le risorse esistenti nelle aree parco e quindi, a maggior ragione, di poterne fruire. In questo quadro ci sembra utile identificare le percezioni, che le persone con deficit motori o sensoriali possono avere relativamente ai programmi in corso ed alla accessibilità delle strutture nei parchi nazionali. Per ciò che attiene ad attese, esigenze ed opinioni dell'utenza debole, non siamo in possesso di dati forniti da ricerche effettuate nel nostro Paese. I risultati di studi parziali, svolti negli Stati Uniti, possono però fornire interessanti indicazioni per gli enti di gestione dei parchi nel progettare la piena fruibilità dei servizi e delle strutture presenti nei rispettivi territori di competenza. In particolare risulta di notevole utilità la ricerca condotta dal National Center on Accessibility dell'Università dell'Indiana25 tra i visitatori di 5 parchi nazionali statunitensi nel periodo compreso tra l'estate e l'autunno del 2001. I visitatori che hanno risposto alle domande contenute in un questionario appositamente progettato, sono persone con deficit motori o sensoriali e/o i loro assistenti. Seppur nella complessità della ricerca effettuata, alla quale si rimanda per ulteriori approfondimenti, si possono in estrema sintesi trarre le seguenti indicazioni:
- in relazione agli elementi di fruibilità generale, le opinioni raccolte concordano unanimemente nell'indicare come i problemi di maggiore gravità siano la mancanza di personale informato e disponibile e mancanza di informazioni accurate in riferimento all'accessibilità dei parchi;
- in relazione all'accessibilità delle strutture, si rilevano problemi evidenti nell'adeguamento dei servizi (varchi stretti e senza barre d'appoggio, altezza non appropriata dei sanitari eccetera), nella mancanza di percorsi accessibili, nella scarsa possibilità di accesso ad aree ricreative e panoramiche e nell'inaccessibilità dei parcheggi;
- in relazione ai comportamenti delle persone con disabilità nella visita ai parchi nazionali, si rileva come le motivazioni che spingono i visitatori con deficit motori o sensoriali a frequentare i parchi nazionali riguardano la possibilità di osservare bellezze naturali, vivere una giornata "all'aria buona", rilassarsi, divertirsi. Meno attraente risulta l'aspetto educativo/comportamentale della visita. Inoltre le attività più attraenti per le persone con disabilità nelle loro visite ai parchi nazionali sono quelle di visitare un punto panoramico e scenico, un sito archeologico, la visita a siti di valenza storica, il campeggio, la pesca, la visita ad un museo, le escursioni.
Lo stato di accessibilità dei parchi nazionali
Nell'ambito del Progetto "Parchi per Tutti: fruibilità per un'utenza ampliata", è stata compiuta un'analisi sullo stato di accessibilità e di fruizione del territorio compreso all'interno del perimetro dei parchi nazionali italiani attraverso un questionario (checklist) appositamente redatto e inviato agli enti di gestione dei parchi nazionali per la compilazione. Le domande del questionario sono state organizzate in tre batterie di quesiti, aventi per oggetto di indagine rispettivamente l'accessibilità delle strutture, l'accessibilità dei servizi e le realtà sociali ed economiche presenti nei citati territori. Analizzeremo di seguito le tre tipologie separatamente, facendo poi una riflessione a parte sul tema della formazione e in merito alla presenza di norme specifiche, inerenti l'accessibilità per un'utenza ampliata, nei piani e nei regolamenti dei parchi ovvero nei programmi pluriennali di promozione economica e sociale26.
STRUTTURE
Attraverso le citate checklists si è da un lato effettuato un censimento delle strutture e dall'altro acquisito dati inerenti l'accessibilità delle stesse. Sono state considerate nell'indagine le seguenti tipologie di strutture: aree di sosta, aree faunistiche, case del parco, centri di educazione ambientale, centri di recupero animali, centri studi e ricerche, centri visita/informazione, musei, orti botanici e arboreti, ostelli, punti panoramici, sedi degli enti parco, uffici di zona. Si riportano di seguito i risultati evidenziati dall'analisi compiuta.
Sedi degli enti di gestione dei parchi
9 sedi degli enti di gestione dei parchi nazionali (45%) sono fruibili 27 da parte di un'utenza ampliata, 11 non sono fruibili (55%). Nei casi in cui gli enti parco hanno dichiarato l'esistenza di una sede legale, oltre a quella operativa, si è considerato il dato relativo a quest'ultima.
Altre strutture presenti all'interno dei parchi
I dati analizzati permettono di quantificare in 386 le altre strutture censite presenti nei parchi nazionali, di cui 263 risultano fruibili (68% del totale delle strutture), 74 (19%) sono quelle non fruibili, mentre per 49 strutture (13%) l'informazione non è disponibile. Riguardo quest'ultimo dato occorre precisare che oltre il 90% delle strutture, di cui non è stato possibile determinare il grado di accessibilità, si trovano all'interno del territorio di un unico parco nazionale.
Percorsi presenti all'interno dei parchi
Attraverso il questionario è stato possibile individuare i sentieri e anche, ad esempio, i percorsi all'interno di orti botanici, fruibili anche per persone con deficit motori o sensoriali, nonché le caratteristiche degli stessi quali punti di partenza e di arrivo, tempi medi di percorrenza e presenza o meno di manutenzione periodica. Nel dettaglio 14 enti parco nazionali (70%) dichiarano di avere almeno un percorso fruibile da parte di un'utenza ampliata, 6 (30%) ne dichiarano l'assenza. In totale, nei 14 parchi nazionali sono 29 gli itinerari fruibili per un'utenza ampliata.
SERVIZI
Le domande di questa sezione della checklist erano volte ad evidenziare i servizi disponibili e, in seconda battuta, la fruibilità degli stessi da parte di un'utenza ampliata.
Servizio di visite guidate
Per quanto riguarda il servizio di visite guidate, relativo all'anno 2002, tutti gli enti parco nazionali (n. 20) hanno dichiarato di offrire tale servizio ai visitatori. Alla domanda se fosse stato poi organizzato un servizio di visite guidate fruibile anche, in particolare, da persone con deficit motori, 13 enti parco (65%) hanno dichiarato di offrire un servizio di visite guidate fruibile da parte di un'utenza ampliata, 7 (35%) di non offrire tale servizio. Da osservare come questo dato sia simile a quello relativo alla presenza di percorsi fruibili, analizzato al punto precedente.
Servizio informativo (help-desk)
Tutti gli enti parco dichiarano di avere un servizio informativo (help-desk) che fornisca indicazioni sull'accessibilità e fruizione del territorio anche da parte di un'utenza ampliata.
Servizio informativo WEB
Per quel che concerne il servizio informativo offerto dal sito Internet del parco, 6 enti parco nazionali (30%) dichiarano di fornire agli utenti anche indicazioni sull'accessibilità e fruizione generalizzata del territorio, 14 (70%) dichiarano di non fornire tale servizio.
Servizio di educazione ambientale28
Ad eccezione di uno, tutti gli enti parco nazionali dichiarano di offrire o promuovere un servizio che svolga programmi di educazione ambientale. Alla successiva domanda volta ad evidenziare la fruibilità di questi programmi da parte di persone con deficit motori o sensoriali, solo 7 enti parco (35%) dichiarano di offrire un servizio di educazione ambientale fruibile anche da parte di un'utenza ampliata, 13 (65%) dichiarano di non offrire tale servizio. è utile ricordare come la stragrande maggioranza degli utenti, che fruiscono di tali programmi, è formato da studenti di scuola elementare e media inferiore.
Materiale informativo
Per materiale informativo si intende qualunque pubblicazione (libri, CD-Rom ecc.) o altro materiale, anche promozionale, come pieghevoli, mappe o cartine tematiche e quant'altro contenga in modo specifico indicazioni sull'accessibilità e la fruizione del parco da parte delle persone con deficit motori o sensoriali. In dettaglio 6 enti parco nazionali (30%) dichiarano di aver realizzato almeno una pubblicazione inerente la fruizione del parco per un'utenza ampliata, 14 (70%) dichiarano di non averne realizzate.
REALTà SOCIALI ED ECONOMICHE
I primi due quesiti di questa sezione della checklist miravano ad approfondire se gli enti parco avessero in qualche misura censito i soggetti e le strutture, presenti all'interno del loro territorio, che si occupano a vario titolo di assistenza alle persone con disabilità. Il terzo quesito era teso a identificare se, nell'ambito dei lavori dell'ente parco, fossero stati adottati atti deliberativi in favore di progetti diretti a favorire l'accessibilità e la fruizione del parco per persone con deficit motori o sensoriali. In caso di risposta affermativa veniva chiesto all'ente parco di specificare data e oggetto della delibera, oltreché i tempi di realizzazione previsti e le azioni realizzate e/o da realizzare nell'ambito del progetto deliberato.
Censimento dei soggetti e dei centri
Dall'analisi delle checklists è risultato che soltanto 2 enti parco (10%) hanno effettuato un censimento dei soggetti e dei centri che si occupano a vario titolo di assistenza a persone con deficit motori o sensoriali.
Progetti realizzati e/o avviati
13 enti parco nazionali (65%) hanno dichiarato di aver deliberato in merito alla promozione o realizzazione di progetti diretti a favorire l'accessibilità e la fruizione del parco per le persone con deficit motori o sensoriali, i restanti 7 enti parco (35%) non hanno deliberato in merito alla materia specifica.
FORMAZIONE
Per quanto riguarda la formazione o l'aggiornamento professionale dei propri dipendenti e collaboratori sul tema specifico dell'accessibilità e della fruizione del parco e delle attività che vi si svolgono da parte delle persone con deficit motori o sensoriali, soltanto 3 enti parco nazionali (15%) dichiarano di aver svolto almeno un ciclo formativo sul tema specifico o comunque sui temi trattati, 17 (85%) dichiarano di non aver svolto alcun ciclo formativo sul tema dell'accessibilità e della fruizione del parco da parte di un'utenza ampliata.
REGOLAMENTI, PIANI PER I PARCHI, PROGRAMMI PLURIENNALI
Si segnala che per quanto riguarda l'inserimento di norme, prescrizioni o indirizzi specifici di carattere gestionale che riguardano l'accessibilità e la fruizione anche per le persone con deficit motori o sensoriali, l'analisi delle checklists ha evidenziato quanto segue:
- per quello che riguarda i regolamenti ex art. 11 Legge n. 394/91, 9 enti parco (45%) hanno inserito norme che riguardano l'accessibilità e la fruizione per un'utenza ampliata, in 11 parchi (50%) tali norme sono assenti;
- per quello che riguarda i piani per i parchi ex art. 12 Legge n. 394/91, 7 enti parco (35%) hanno inserito norme che riguardano l'accessibilità e la fruizione per un'utenza ampliata, in 13 parchi (65%) tali norme sono assenti;
- per quello che riguarda i programmi pluriennali ex art. 14 Legge n. 394/91, 7 enti parco (35%) hanno inserito norme che riguardano l'accessibilità e la fruizione per un'utenza ampliata, in 13 parchi (65%) tali norme sono assenti.
In relazione ai tre punti precedenti occorre precisare che i dati forniti dagli enti parco hanno evidenziato che:
- riguardo al regolamento, esso è assente in 4 parchi, in corso di predisposizione in 12, in 3 è adottato dall'ente e per 1 è approvato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio;
- riguardo al piano per il parco, esso è assente in 4 parchi, in corso di predisposizione in 11, in 3 è approvato dal Consiglio Direttivo e per 2 approvato/adottato dalle Regioni competenti;
- riguardo al piano pluriennale di programmazione economica, esso è assente in 7 parchi, in corso di predisposizione in 10, approvato dall'ente in 1 parco, approvato dalle Regioni competenti per 2 parchi.