Glossario
glossario dei termini usati nel sito
Un aspetto essenziale, quando si affrontano temi così importanti e delicati, è quello di individuare e stabilire una semantica comune. Tale operazione risulta in questo caso molto complessa, perché sia le norme ed i regolamenti vigenti ai diversi livelli, che la documentazione esistente di carattere scientifico e divulgativo, non utilizzano un "vocabolario" comune. Pertanto si ritiene opportuno individuare un elenco dei termini piu' significativi che sono utilizzati nel presente sito (glossario e definizioni sui termini inerenti accessibilità, disabilità, disabili ecc).
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Abilità
Capacità di interpretare e intervenire sulla realtà per modificare o la realtà stessa o il proprio sistema di riferimento di competenze, quando questo non è rispondente alle mutate esigenze della realtà.
(U. Galimberti in "Dizionario di Psicologia", UTET, 1992)
Accessibilità
Si intende la possibilità, anche per le persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Accessibilità Urbana
Si intende l'insieme delle caratteristiche spaziali, distributive ed organizzativo-gestionali dell'ambiente costruito, che siano in grado di consentire la fruizione agevole, in condizioni di adeguata sicurezza ed autonomia, dei luoghi e delle attrezzature della città, anche da parte delle persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali.
(F. Vescovo in "Paesaggio Urbano" n. 1, Maggioli, 1992)
Adattabilità
Si intende la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Adeguamento
Si intende l'insieme dei provvedimenti necessari a rendere gli spazi costruiti o di progetto conformi ai requisiti del Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Appoggi Ischiatici
Dispositivi o attrezzature, di varia foggia e dimensione, che consentono alla persona di appoggiare il bacino (ischio) assumendo posizione semiseduta e di scaricare, in parte, il peso del corpo, ottenendo un notevole beneficio in condizioni di stanchezza o di affaticamento.
(F. Vescovo, 2002)
Aree Marine Protette
Sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e da tratti di costa prospicienti che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l'importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.
(Articolo 25, legge 31 dicembre 1982, n. 979)
Area Naturale Protetta
Si definiscono aree naturali protette quei territori nei quali siano presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale.
(L. n. 394/91, art.1, comma 2)
Aspettativa
Anticipazione e attuazione immaginaria di accadimenti futuri capaci di idealizzare le aspirazioni.
(U. Galimberti in "Dizionario di Psicologia". UTET, 1992)
Attitudine
Potenziale capacità che rende un individuo adatto ad una determinata attività.
(vd sopra U. Galimberti in "Dizionario di Psicologia". UTET, 1992)
Attività
Qualsiasi espressione della vita di un organismo sotto forma di processi biologici, fisiologici, motori, comportamentali e mentali.
(vd sopra U. Galimberti in "Dizionario di Psicologia". UTET, 1992)
Ausili tecnici
Attrezzature che facciano da tramite tra l'utente, l'ambiente e/o le attrezzature, in modo tale da consentire o agevolare azioni al fine di ottenere la massima autonomia possibile (vd anche elettroscooter).
(F. Vescovo, 2002)
Ad esempio: leve ausiliarie adatte ad aumentare la presa o la forza nell'aprire un rubinetto; manici a pinza per raggiungere interruttori o ripiani alti, senza il bisogno di sollevare il braccio (quando ciò non è possibile). Tali ausili ed attrezzature devono perciò essere studiati e adottati in particolare in rapporto a due fattori: le caratteristiche d'uso dell'oggetto o dell'elemento architettonico; le possibilità fisiche della persona che deve farne uso.
(Città di Torino - Ass. alla Sanità e ai Servizi Sociali. "Una Città per Tutti?", Torino, 1980)
Barriere - torna in alto
Tutti quegli ostacoli che impediscono o limitano alle persone, temporaneamente o permanentemente affette da una minorazione, di compiere qualcuno degli atti che sono possibili ed agevoli alle persone considerate "sane".
Volendo dare una descrizione più completa del fenomeno, si possono suddividere in barriere psicologiche e barriere fisiche. Le prime rientrano soprattutto nel dominio delle scienze psichiche e della sociologia e corrispondono agli ostacoli di natura psicologica o culturale che impediscono un pieno utilizzo delle proprie possibilità e un ragionevole soddisfacimento delle proprie esigenze. Fra le persone che si scontrano di più con le barriere psicologiche vi sono gli anziani, ai quali molto spesso condizionamenti culturali e psicologici rendono difficile la vita di relazione, e limitano anche alcune azioni quotidiana. Le barriere psicologiche possono essere in parte eliminate migliorando l'assistenza sociale alle categorie di persone socialmente più deboli. Le barriere fisiche, che certamente hanno anch'esse effetti e implicazioni di ordine psicologico, rientrano nel dominio dell'urbanistica, dell'architettura e dell'edilizia in genere. Le barriere fisiche si possono a loro volta suddividere in barriere architettoniche (vd termine barriere architettoniche); barriere urbane, costituite da quegli impedimenti fisici che impediscono o limitano la circolazione alle persone con deficit motori o sensoriali (marciapiedi in forte pendenza, attraversamenti pedonali inadatti, scalinate); barriere di localizzazione (che si possono anche far rientrare fra le barriere urbane) costituite da quelle cattive scelte urbanistiche ed architettoniche che limitano la possibilità di utilizzare le attrezzature pubbliche.
Ad esempio, la poca riconoscibilità di edifici destinati all'uso sociale, che rende difficoltoso il loro reperimento a chi ci va per la prima volta; lo scoordinamento nella localizzazione delle attrezzature, che potrebbero essere meglio riunite in complessi integrati più accessibili maggiormente utilizzabili; l'eccessiva distanza delle attrezzature sociali dalle abitazioni di chi le usa, dovuta al mancato rispetto dei massimi raggi di influenza.
(F. Vescovo in "Accessibilità e barriere architettoniche", Maggioli, Rimini, 1990)
Banchina
Opera interna del porto destinata, insieme con i pontili, all'attracco delle imbarcazioni. La banchina normalmente delimita il perimetro interno del bacino portuale e sostiene il retrostante terrapieno per la formazione dei piazzali.
(AIPCN - PIANC Associazione Internazionale di Navigazione, "Raccomandazioni tecniche per la progettazione dei porti turistici", febbraio 2002)
Barriere architettoniche
Per barriere architettoniche si intendono:
gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque e in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda o sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;
la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettano l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
(D.M. LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Beni demaniali
Beni pubblici destinati a soddisfare in via immediata un interesse o bisogno pubblico. Possono appartenere, per la loro natura, o esclusivamente allo Stato (demanio necessario) ovvero anche agli altri enti territoriali (demanio accidentale).
("Diritto Costituzionale", Martines, V ed., Giuffrè Editore, Milano, 1988)
Buona prassi (esempi di)
Si considerano "esempi di buona prassi" quelli che evidenziano attività specifiche a favore delle "persone con disabilità", che possiedono caratteristiche innovative ed efficaci e che siano trasferibili ad altre situazioni e culture. Gli esempi di buona prassi seguono alcuni "principi" fondamentali: trasferire le conoscenze pratiche incoraggiandone l'effetto moltiplicatore; favorire l'integrazione sociale delle persone con disabilità e la vita indipendente; procedere verso l'obiettivo della massima autodeterminazione (autonomia).
(F. Vescovo, 2002)
Centro di assistenza - torna in alto
Luogo e/o attrezzatura organizzato per fornire informazioni, ausili e/o un "servizio di assistenza" finalizzato ad agevolare le persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale nella fruizione dei luoghi e/o dei servizi espletati dall'ente pubblico o privato (vd anche servizio di assistenza e "sistema di chiamata").
(F. Vescovo, 2002)
Comportamento
Insieme stabile di azioni e reazioni di un organismo ad una stimolazione proveniente dall'ambiente esterno (stimolo) o dall'interno dell'organismo stesso (motivazione).
(Da "U. Galimberti, in Dizionario di Psicologia", UTET, 1992)
Comfort ambientale
Insieme delle caratteristiche che rendono agevole e sicura la fruizione di un luogo, di uno spazio, di una attrezzatura o di un servizio da parte di una "utenza ampliata". Il comfort ambientale è ricompreso nel concetto di "accessibilità", così come definita dal D.M.LL.PP. n. 236/89.
(F. Vescovo, 2002)
Disabile - torna in alto
Chi ha riduzione o perdita di capacità funzionale nel condurre una attività in maniera o nei limiti considerati "normali".
Nelle presenti "Linee Guida" si è scelto di non utilizzare, di norma, questo termine perché ritenuto non adeguato. (International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps, I.C.D.H., Organizzazione Mondiale della Sanità, 1980). Si segnala che l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001 ha provveduto a eliminare questo termine, sostituendolo con il termine "diversamente abile"
(vd anche nota al termine handicap).
NOTA: L'indagine ISTAT "Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari" , realizzata nel 2001, utilizza le attività della vita quotidiana per la misurazione della disabilità. è disabile chi ha difficoltà gravi nell'espletare almeno una delle attività della vita quotidiana.
Disabilità
Riduzione o perdita di capacità funzionale nel condurre una attività in maniera o nei limiti considerati "normali" per un essere umano.
(International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps, I.C.D.H., Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S), 1980 (vd nota al termine handicap).
Demanio marittimo
Fanno parte del demanio marittimo: a) il lido, la spiaggia, i porti, le rade; b) le lagune, le foci dei fiumi che sboccano in mare, i bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell'anno comunicano liberamente col mare; c) i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo.
(Articolo 28, Codice della Navigazione)
Edificio - torna in alto
Si intende una unità immobiliare dotata di autonomia funzionale, ovvero un insieme autonomo di unità immobiliari funzionalmente e/o fisicamente connesse tra loro.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Ecosistema
Ambiente considerato con tutte le sue caratteristiche fisiche, chimiche, biologiche egeologiche.
(Vocabolario illustrato della lingua italiana, Sansoni Editore s.p.a., Firenze, 1990)
Elettroscooter
Mezzo elettrico monoposto, a 3 o 4 ruote, di dimensioni analoghe a quelle di una sedia a ruote, ma strutturalmente ed esteticamente diverso da questa, con velocità compatibile con quella del pedone. è adatto a diminuire l'affaticamento alle persone con problemi di deambulazione, rispetto alle quali costituisce un determinante "ausilio Tecnico per il superamento delle distanze in piano e non.
(F. Vescovo, 2002)
Esigenze
Bisogni o speciali necessità di ciascuno e conseguenti richieste che variano in funzione del proprio stato psico-fisico, del periodo storico e della conoscenza delle tecnologie disponibili.
(F. Vescovo, 2002)
Fonte di disagio e di affaticamento - torna in alto
Si intende per fonte di disagio o di affaticamento qualsiasi circostanza, situazione ambientale o carenza di organizzazione funzionale di uno spazio costruito, servizio, attrezzatura, ecc. che possa determinare l'insorgere di situazioni sfavorevoli di stanchezza e di nervosismo, costituendo elemento negativo nel compimento di determinate azioni da svolgere da parte delle categorie svantaggiate.
(F. Vescovo, 2002)
Fonte di pericolo
Elementi costruiti, situazioni spaziali o ambientali che restringono anche parzialmente il passaggio (in larghezza o in altezza) i quali per la loro localizzazione o posizionamento favoriscono infortuni (urti, cadute, ecc.).
Sono fonti di pericolo ad esempio le tabelle stradali segnaletiche sporgenti dal sostegno verticale o dal fabbricato posizionate al di sotto di m 1.90, gli spigoli vivi di elementi edilizi o di arredi; le porte trasparenti (vetro, ecc.) prive di elementi visibili, gli elementi di ringhiera, verticali o orizzontali, troppo distanti tra loro, gli zerbini non incassati.
(Regione Lazio - Ass. LL.PP., Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma; Servizi Socio-Sanitari DEI. Roma, 1979)
Fruibilità
Possibilità effettiva di utilizzazione, agevole e sicura, anche con "soluzioni alternative" o servizi integrativi di ausilio, dell'ambiente per l'uomo, costituito da spazi racchiusi o spazi naturali e dalle relative attrezzature e servizi offerti.
Questo significa non soltanto predisporre una rampa per le persone su sedia a ruote. Consiste nel creare un "ambiente" che la maggior parte delle persone, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, possano usare in modo comodo. Questo è previsto per persone con diversi i tipi di limitazioni, permanenti o temporanee (persone anziane, donne in gravidanza, persone con bambini piccoli, persone obese o sovrappeso, persone con bagagli o pacchi voluminosi, ecc.).
Si segnala che il termine "fruibilità" è diverso rispetto a quello di "accessibilità". Ad esempio un sentiero può non essere "accessibile" secondo i criteri e gli standards previsti dalla legge, ma può essere reso fruibile anche dalle persone con ridotta capacità motoria attraverso l'uso di particolari mezzi come gli elettroscooter (vd termine elettroscooter).
(L.A. Ercolani, F. Vescovo, 2002)
Handicap - torna in alto
Impedimento per l'assunzione di un ruolo normale in relazione all'ambiente, all'età, al sesso, alle aspettative sociali e culturali.
(E. Matteucci, "Il Verde per tutti", Alinea Editrice, Firenze, 2000)
è il termine più usato quando si vogliono significare situazioni diverse dalla "normalità". Costituisce purtroppo uno "stereotipo" sbagliato, e peraltro poco significativo, ai fini della accessibilità e della fruizione dell'ambiente naturale o costruito. Infatti nell'immaginario collettivo si associa essenzialmente al termine "handicappato" la persona su sedia a ruote. In tal modo si esclude ad esempio la stragrande maggioranza di persone con ridotte capacità motorie, permanenti o temporanee, come gli anziani, le persone con bambini piccoli, le donne in attesa, le persone con artrosi, gli incidentati. Inoltre il termine "handicap" viene spesso confuso con il termine "disabilità". è necessario a tale riguardo chiarire che la disabilità di un individuo non costituisce necessariamente un handicap. Lo diviene quando essa costituisce un impedimento per lo svolgimento di funzioni "normali. Anche per questi motivi il termine handicap è da ritenersi ormai superato e per tale motivo non verrà utilizzato nel presente documento.
Nota: L'OMS nel 2001 ha pubblicato la nuova "Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Attività personali (già Disabilità nella precedente classificazione del 1980) e della Partecipazione sociale (già handicap o svantaggio esistenziale)", nella quale vengono ridefiniti due dei tre concetti portanti che caratterizzano un processo morboso:
· la sua esteriorizzazione: menomazione;
· l'oggettivazione: non più disabilità ma attività personali ;
· le conseguenze sociali: non più handicap o svantaggio ma diversa partecipazione sociale.
Più precisamente:
· con attività personali si considerano le limitazioni di natura, durata e qualità che una persona subisce nelle proprie attività, a qualsiasi livello di complessità, a causa di una menomazione strutturale o funzionale. Sulla base di questa definizione ogni persona è diversamente abile;
· con partecipazione sociale si considerano le restrizioni di natura, durata e qualità che una persona subisce in tutte le aree o gli aspetti della propria vita (sfere) a causa dell'interazione fra le menomazioni, le attività ed i fattori contestuali.
Si noti come, nella nuova Classificazione dell'OMS, il termine "handicap" venga definitivamente accantonato.
Identità - torna in alto
In psicologia, con questo termine si intende l'identità personale, ossia il senso del proprio essere continuo attraverso il tempo e distinto, come entità, da tutte le altre.
(U. Galimberti in "Dizionario di Psicologia", UTET, 1992)
Mappa tattile - torna in alto
Planimetria schematica di uno spazio racchiuso o aperto che può essere vista e/o toccata, al fine di facilitare l'orientamento e la comprensione di un luogo o struttura complessa. è di utilità per chiunque e costituisce un ausilio tecnico determinante per le persone cieche o ipovedenti.
(F. Vescovo, 2002)
Mobilità
Per mobilità si intende la capacità, l'abilità e la disposizione della persona ad affrontare in modo autonomo ambienti, spazi e situazioni, in condizioni di sicurezza, con sforzi compatibili rispetto al rendimento e all'obiettivo da raggiungere.
(F. Vescovo, 2002)
Montascale
Apparecchiatura costituita da un mezzo di carico opportunamente attrezzato per il trasporto di persone con ridotta o impedita capacità motoria, marciante lungo il lato di una scala o di un piano inclinato e che si sposta, azionato da un motore elettrico, nei due sensi di marcia vincolato a guida/e. Equivale al termine "servoscala".
(Fonte: sito internet www.superabile.it dell'INAIL)
Natante
Sono natanti: a) le unità di diporto a remi; b) le unità da diporto di lunghezza dello scafo pari o inferiore a 10 metri, misurata secondo gli opportuni standard armonizzati; c) ogni unità da diporto di cui alla lettera a) e alla lettera b), destinata dal proprietario alla sola navigazione in acque interne.
(Articolo 13, comma 1, legge 8 luglio 2003 n. 172 "Disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico")
Navigazione da diporto
è navigazione da diporto quella effettuata a scopi sportivi o ricreativi dai quali esuli il fine di lucro.
(Articolo 2 della legge 8 luglio 2003 n. 172 "Disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico")
Orientamento - torna in alto
L'orientamento è la capacità, acquisita attraverso l'educazione e le esperienze, di determinare la propria posizione, in relazione a tutti gli oggetti rilevanti nello spazio (punti di riferimento), nonché la possibilità di capire quali possano essere gli spostamenti da compiere, e con quali modalità, per raggiungere un obiettivo prefissato.
(F. Vescovo, 2002)
Parco Nazionale - torna in alto
I Parchi Nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.
(L. n. 394/91, art. 2, comma 1)
Parti comuni dell'edificio
Si intendono quelle unità ambientali che servono o che connettono funzionalmente più unità immobiliari.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Perimetrazione a mare
Delimitazione dell'area marina sottoposta al regime di tutela di cui all'art.18 e ss., L. 6 dicembre 1991, n. 394
(Legge Quadro sulle Aree Protette)
Persona con ridotta mobilità
Si intende per persona con ridotta mobilità quella che presenta ridotte capacità motorie o sensoriali.
Ad esempio si possono comprendere in questa categoria:
· persone con difficoltà di deambulazione;
· persone con difficoltà di prensione (ad esempio a causa dell'artrite);
· persone con bambini in tenera età in carrozzelle o passeggini;
· persone su sedie a ruote;
· ciechi, ipovedenti, sordi, con difficoltà di eloquio o con altri problemi di comunicazione;
· persone che viaggiano con parenti o amici disabili;
· persone con un'invalidità temporanea (ad esempio a causa di un incidente o di un infortunio sportivo).
(Definizione dedotta dalla Relazione della Commissione al Consiglio d'Europa, relativa alle misure da prendere nella Comunità per facilitare l'accessibilità ai trasporti delle persone con ridotte capacità motorie - COM(93) 433 def).
Persona diversamente abile
Si intende per persona diversamente abile quella che presenta limitazioni di natura, durata e qualità nello svolgimento delle proprie attività, a qualsiasi livello di complessità, a causa di una menomazione strutturale o funzionale.
(OMS, vd nota 44)
Persona Handicappata
è persona handicappata (legge n. 104/92, art. 3), colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
(vd nota al termine handicap)
Piattaforma elevatrice
Apparecchiatura costituita da un mezzo di carico opportunamente attrezzato per il trasporto di persone con ridotta o impedita capacità motoria, con una piattaforma a movimento verticale, con opportuna protezione due accessi muniti di cancelletto. Equivale al termine "elevatore".
(Fonte: sito internet www.superabile.it dell'INAIL)
Pontile
Struttura interna al porto, fissa o galleggiante, destinata, insieme con le banchine, all'accosto o all'ormeggio laterale dell'imbarcazione.
(AIPCN - PIANC Associazione Internazionale di Navigazione, "Raccomandazioni tecniche per la progettazione dei porti turistici", febbraio 2002)
Porto turistico/approdo turistico
Il "porto turistico" è il complesso di strutture amovibili ed inamovibili realizzate con opere a terra e a mare allo scopo di servire unicamente o precipuamente la nautica da diporto e il diportista nautico, anche mediante l'apprestamento di servizi complementari; l'"approdo turistico" è la porzione dei porti polifunzionali aventi le funzioni di cui all'art. 4, comma 3, della legge 28 gennaio 1994, n. 84, destinata a servire la nautica da diporto ed il diportista nautico, anche mediante l'apprestamento di servizi complementari.
(Articolo 2, comma 1, D.P.R. 2 dicembre 1997, n. 509)
Rampa - torna in alto
Piano inclinato senza soluzione di continuità (con una o più pendenze appropriate determinate anche in funzione della lunghezza) che consente di spostarsi agevolmente da una quota ad un'altra anche alle persone che usano la sedia a ruote o con difficoltà di movimento (anziani, persone che trasportano carichi, bambini piccoli ecc.).
(F. Vescovo in "Accessibilità e barriere architettoniche", Maggioli, Rimini, 1990)
Ristrutturazione di edifici
Si intende la categoria di intervento definita al titolo IV art. 31 lettera d) della Legge n. 457 del 5 agosto 1978.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Servizio di assistenza - torna in alto
Servizio tale da consentire alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale la fruizione dei servizi espletati dal soggetto erogante.
Il D.P.R. n. 503/96 prevede per tutti gli edifici, spazi e servizi pubblici, in attesa dell'adeguamento, la predisposizione di un opportuno servizio di assistenza, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del D.P.R. stesso. Questo può in qualche modo collegarsi al concetto di "soluzioni alternative" di cui al D.M. n. 236/89, art. 7.
(D.P.R. n. 503/96)
Sistema di chiamata
Dispositivo o attrezzatura per attivare un servizio di assistenza tale da consentire alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale la fruizione dei servizi espletati in un determinato luogo. Il sistema di chiamata deve essere posto in luogo accessibile e contrassegnato con il simbolo di "accessibilità condizionata".
(D.P.R. n. 503/96)
Sistemi di seduta
Attrezzature di varie fogge e dimensioni che consentono ad un "utenza ampliata" di sedersi e di rialzarsi in modo agevole e sicuro.
(F. Vescovo, 2002)
Sistemi di trasporto alternativo
Tutti quei sistemi automatizzati (quali ad esempio funicolari, ascensori inclinati e non, scale mobili e tapis-roulant) che permettono di superare gli ostacoli delle diverse realtà orografiche e dell'edificato che non consentono di utilizzare, in modo corretto ed efficace, i normali mezzi di trasporto collettivo (autobus, tram, etc.) o privato.
(F. Vescovo in "Progettare per tutti senza barriere architettoniche", Maggioli, 1997)
Soluzione Alternativa
Soluzione tecnico-progettuale per l'accessibilità di uno spazio o di una attrezzatura che, indipendentemente dal rispetto delle specifiche dimensionali contenute nelle norme vigenti per il superamento delle barriere architettoniche, possa ugualmente essere considerata risolutiva, perché risponde alle esigenze sottintese dai criteri di progettazione stabiliti per legge. La soluzione alternativa, prima di essere realizzata, deve essere approvata dai competenti uffici. Essa deve essere motivata e corredata dei grafici necessari, attraverso i quali viene illustrata l'alternativa proposta e l'equivalente o migliore qualità degli esiti ottenibili. Inoltre l'idoneità della "soluzione alternativa" alle specificazioni e alle soluzioni tecniche prescritte deve essere certificata dal professionista abilitato attraverso apposita dichiarazione.
(F. Vescovo, 2002)
Spazio esterno
Si intende l'insieme degli spazi aperti, anche se coperti, di pertinenza dell'edificio o di più edifici ed in particolare quelli interposti tra l'edificio o gli edifici e la viabilità pubblica o di uso pubblico.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Spazi Preziosi
Si intendono per "spazi preziosi" quei luoghi, racchiusi o aperti, che risultano particolarmente significativi (a volte unici) sotto il profilo storico, archeologico o ambientale.
Questi luoghi "evocano" sensazioni forti per il semplice fatto di essere in essi contenuti, ovvero per la possibilità di partecipare, di fruire di particolari visioni panoramiche, gradevoli sonorità o aromi, che da lì possono essere percepiti. Spesso sono le "sensazioni plurisensoriali" che contribuiscono sensibilmente ad alzare il livello d'attenzione e a memorizzare la circostanza, l'evento.
(F. Vescovo in "Paesaggio Urbano", 2001)
Unità ambientale - torna in alto
Si intende uno spazio elementare e definito, idoneo a consentire lo svolgimento di attività compatibili tra loro.
(D.M.LL.PP n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Unità immobiliare
Si intende una unità ambientale suscettibile di autonomo godimento ovvero un insieme di unità ambientali funzionalmente connesse, suscettibile di autonomo godimento.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)
Universal design
Per "Universal design", cioè progettazione universale, si intende quella progettazione che, venendo incontro alle esigenze e ai bisogni degli individui con disabilità, si dimostra funzionale alla persona media in senso allargato, a tutta la collettività (costituita, oltre che da gli individui cosiddetti normali, dai disabili e dalle persone con disabilità temporanea o fisiologica: bambini, donne in gravidanza, anziani, persone impedite da carichi pesanti o ingombranti eccetera).
(E. Matteucci in "Verde per Tutti", volume 6 della collana "Progettare con il Verde", Alinea Editrice, Firenze 2000)
Utenza ampliata
Ampia fascia di popolazione, oltre il 20% del totale, alla quale si riferisce la "progettazione universale". Essa comprende persone con svantaggi motori o sensoriali, temporanei o permanenti (anziani, incidentati, obesi, artrosici, ecc.).
(F. Vescovo, 2002)
Visitabilità - torna in alto
Si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta.
(D.M.LL.PP. n. 236/89 e D.P.R. n. 503/96)